Customer service: le cose che ho restituito.

Una cosa che stupisce noi italiani che viviamo negli USA e` il poter restituire gli acquisti ai negozi . Non credo la gente qui se ne approfitti ( troppo), di certo se lo aspetta e se ne ha necessita` sfrutta la possibilita`. Le file ai banchi “return and exchange” sono sempre lunghe!
Credo che lasciando libero il cliente di poter restituire cio` che ha comprato, l’acquisto venga fatto piu` a cuor leggero: “tanto posso restituirlo” e alla fine per il negozio e` piu` conveniente rischiare che il cliente restituisca la merce piuttosto che non comperi.  Credo comunque che la facilita` con cui si puo` restituire la merce si applichi principalmente alle catene di grande distribuzione, perche` non sono sicura che la stessa nonchalance ci sia nel proprietario del negozio che sulla vendita di ogni singolo oggetto ci campa, ma in 20 anni non mi e` mai successo di restituire qualcosa in un negozietto.
Come ogni italiano che si trasferisca a vivere qui, il fatto di poter restituire solo perche` non serve non mi era passata neanche per l’anticamera del cervello e non l’ho sfruttata per tutto il primo anno di permanenza da questa parte dell’oceano. Nessuno me lo aveva detto, non c’era internet o gruppi expat che condividono aspetti del vivere all’estero e che diventano anche un aiuto concreto per chi si trasferisce. Negli anni 90 era ancora il secolo scorso , no?
Cosi` ecco come e` andata la mia prima volta.
Appena arrivata negli USA avevo comprato un wok per cucinare cinese. Era antiaderente ed era venduto con tutto il suo corredo di accessori compreso delle spatole che non avrebbero dovuto rovinare la protezione antiaderente. Invece l’avevano rovinata e non me l’ero sentita di usarlo ancora. Vivevamo in un appartamento in affitto allora e il wok era stato dimenticato sotto il lavandino, dove apparentemente c’era una piccola perdita perche` il wok si era tutto arrugginito. Poi presa dal nuovo arrivo in famiglia ( la mia bimba) mi ero dimenticata del wok, finche` un giorno vado nello stesso negozio per comprare una spatola nuova. Esordisco con la commessa: “Vorrei una spatola per pentole antiaderenti, ma per favore che sia davvero per antiderenti perche` quella che avevo prima mi ha rovinato una pentola”. Lei:” Ma l’aveva comprata da noi?’ A mia risposta affermativa, mi aveva detto di restituirla. Con uno sguardo sempre piu` stupita comincio: “Ma guardi che sono trascorsi mesi, non ho lo scontrino….” e lei sicura: “Non importa”. Ma come non importa, ma in Italia ( allora, e` ancora cosi`?) non ti accettano la restituzione di qualcosa anche se  difettoso …
Insomma ho restituito un wok arrugginito con tutto il suo corredo di spatole vecchie e mi e` stato dato indietro l’importo completo…
Da li` mi si e` aperto un mondo, ma non ne approfitto, cioe` non compro una cosa con lo scopo di usarla e restituirla dopo. So di gente che usa abiti per una serata e lascia l’etichetta per poterli restituire…
Negli anni di cose pero` ne ho restituite eccome e mai ho ricevuto una risposta negativa.
Ho restituito un paio di sandali che avevo usato ad un matrimonio per la prima ed unica volta e che avrei tenuto perche` mi piacevano proprio! Avevo pero` trascorso una giornata rovinata da quei sandali. Ogni passo che facevo il listino posteriore scendeva e mi trovavo a sciabattare, rischiando di perderli e rompermi una gamba.Li avevo restituiti senza scontrino, quasi scusandomi, ma ricevendo la risposta che non ero la prima cliente tornata indietro con quei sandali che quindi erano considerati difettosi…
Ho restituito parecchie creme e prodotti cosmetici provati una volta. Ho la pelle sensibile che mi fa capire subito se una crema mi da` fastidio o se il suo profumo mi fa venire mal di testa. Visto che non e` di solito un piccolo investimento..io restituisco.
Ho restituito una bombola di Co2 per gasare l’acqua che si era vuotata troppo presto e che mi e` stata restituita ricaricata gratuitamente.
Si puo` restituire anche il cibo: si compra qualcosa e va a male prima della scadenza, in teoria si puo` restituire..quello non ce la faccio proprio a farlo…
Compro spesso cose per mio marito, le porto a casa, se le prova e quello che non gli piace porto indietro, ma il piu` delle volte finisce che si tiene tutto ed e` facile  esagerare e riempire le case di cose in eccesso.
Quello e` un lato negativo della facilita` di restituire:l’accumulo delle cose che si comprano per avere piu` scelte e poi non vengono restituite,  in Italia non sarebbe possibile.
E` il consumismo americano! E voi cosa ne pensate?

PS: cito di nuovo, due giorni di seguito, Velentina ed il suo blog Parole Sparse qua e la` che aveva parlato di Customer service

 

2 commenti Aggiungi il tuo

  1. Valentina ha detto:

    Sai che da Sephora puoi riportare il prodotto anche usato fino a tre quarti? perché giustamente un prodotto potrebbe dare fastidio alla pelle dopo più volte che viene utilizzato (mi pare che se meno di metá confezione non ti restuiscano tutto l'importo ma mi pare comunque equo). Grazie per le citazioni 🙂

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  2. Claudia Pessarelli ha detto:

    si`, vero! avevo comprato una crema da loro e mi dava proprio fastidio il suo odore, allora l'avevo portata indietro ..mi avevano detto che loro appunto restituiscono il costo del prodotto anche se usato per un po'..anche se per esempio si rompe la pompetta di erogazione di uno spray… bello!

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