Mamma mia l’inglese!

Parlare inglese e` una cosa, scriverlo e` un’altra e per noi italiani che lo impariamo come seconda lingua da adulti, scrivere le parole inglesi e` piu` facile che dirle ad alta voce. Un’altra cosa e` quando scriviamo sotto dettatura, perche` allora veniamo messi di fronte alla bestia cattiva della lingua inglese: lo SPELLING! Parlo di scrivere parole, non parlo della costruzione delle frasi che rimane ostica per molto, ma molto tempo. Noi Italiani siamo prolissi, l’inglese e` una lingua essenziale nella costruzione, scrivere in inglese come un madre lingua rimane molto difficile.
Io quando scrivo in inglese pensando a quello che devo scrivere, faccio veramente pochi errori di spelling, aiutata spesso da come si scrivono le parole in italiano. Ultimamente poi con “autocorrect” di Word, non ne faccio proprio piu`, ma avevo notato questa mia capacita` gia` dall’inizio della mia avventura americana quando, fatto il test per entrare in un corso ESL ( English as second language), avevo sorpreso tutti per la mia grammatica e la mia scrittura, tanto che non volevano accettarmi perche` secondo loro sapevo gia` tutto. Peccato che non spiccicassi una parola e ne capissi ancora meno. Il mio linguaggio gestuale in quel primo periodo aveva raggiunto livelli di raffinatezza incredibile:vi ricordate quel gioco in cui si mimano titoli di film e gli altri devono indovinare, ma non si puo` dire niente se non mimare ? Ecco in quel periodo io “parlavo” cosi`.
Una cosa che mi stupiva e mi stupisce ancora, invece e` il numero di errori che contraddistingue la scrittura di molti americani, anche dei miei studenti del college. Potreste pensare che gli errori derivino da una diversa interpretazione di “autocorrect”, ma a questo punto se ci pensate, autocorrect puo` aggiungere una H dimenticata, ma non corregge parole giuste infilate a casaccio in un contesto: se uno scrive were invece di where  o altri strafalcioni grandiosi, mica word se ne accorge!
Questo perche`? Mettiamo come prima causa la pigrizia: le persone quando scrivono, a meno che non siano pezzi ufficiali, sono pigre e non si rileggono.  Non posso escludere pero` il fatto che  poche scuole diano importanza alla scrittura, materia dimenticata specialmente alla scuola superiore, quando per migliorare la lingua scritta bisogna frequentare quei corsi AP di cui vi parlavo mesi fa  in questa serie di articoli sulla scuola superiore americana 1 e2 .Le scuole sono tutte prese dal promuovere la matematica e le materie scientifiche e si dimenticano dell’inglese scritto, che ormai sembra essere materia desueta. Apro una piccola parentesi: mi aveva letteralmente sconvolto leggere un articolo che ci era stato dato come compito quando mi preparavo ad insegnare online e che parlava di “ghost writers” ( scrittori fantasma) che scrivono di tutto, dai lavori alle tesi, per studenti incapaci. A parte il fatto in se`, uno di questi si lamentava anche della qualita`  delle email che riceveva e che sembrano scritte da analfabeti, non da persone che stavano facendo dei master all’universita`. L’articolo era a proposito della disonesta` che la rete permette, ma mi aveva colpito per il fatto che anche adulti “educati” non sappiano scrivere in Inglese corretto.
Mia figlia scrive in inglese particolarmente bene. Non dovrei lodare mia figlia perche` non sta bene, ma i suoi lavori sono stati usati dai suoi insegnanti di inglese come esempi per le classi successive. Di certo nell’imparare l’inglese io non l’ho aiutata molto, ma magari scrivendo anche in Italiano ha mantenuto la capacita` di “vedere” la fonetica? Certo lo spelling in inglese e` difficile: caspita! Pensate a parole come throughout o although, neighborhood  tutte quelle lettere che non si pronunciano, ma , mannaggia sono li` da scrivere!
Sono sempre stata curiosa di capire come imparino a scrivere i bambini madrelingua inglese, ho fatto domande, magari stupide agli insegnanti di mia figlia, ma volevo capire il processo: come mai certe volte ci sono vocali silenziose, e altre volte no, come mai la a certe volte suona come una a italiana, mentre altre come una e. Ho ottenuto risposte soddisfacenti? Direi di no! Sono rimasta per molto tempo con i miei dubbi. Allora ho letto diverse cose, ma se ho capito qualcosa sull’apprendimento, poco ho capito sul perche` certi suoni siano in un modo e certi in un altro, se non che si imparano a memoria, finche` ho letto questo che mi ha aiutato a capirci qualcosa di piu`
Ci sono moltissimi scritti a proposito dell’insegnamento dello scrivere che procede per suoni e gruppi di lettere dai piu` semplici ai piu` complessi. Associata alla scrittura, e che procede a pari passo, c’e` la lettura, che visualmente mette in contesto di storia i suoni acquisiti.
Cosi` si inizia mettendo insieme gruppi semplici di vocali e consonanti : it, ca, ot per poi procedere ad imparare le paroline con questi suoni: cat, hat, ham, sam am.…e cosi` si arriva a leggere i primi libri, come quelli di Dr. Seuss, che mia figlia definisce l’insegnante di inglese dei bambini americani.

I suoi libri sono una ripetizione ed in rima dei suoni che i bambini devono imparare e vengono letti e riletti sia a scuola che a casa: le due illustrazioni sono tratte da “The Cat in the HAT”
Quanti libri di Dr. Seuss abbiamo letto insieme…ed il bello era che mia figlia mi correggeva quando la H davanti a Ham si perdeva nella mia bocca….

Ogni settimana a partire dal Kinderganden i bambini arrivano a casa con delle liste di 10 parole da imparare, copiandole e scrivendole sotto dettatura ( a casa nostra sotto mia dettatura: povera figlia che ha fatto tutto da sola, vista la mia pronuncia ….alquanto italiana!). Ho trovato molto interessante questo articolo, che naturalmente e` molto piu` specifico di quanto possa essere un mio post e che vi invito a leggere.
Mentre i bambini italiani a Natale della prima elementare sanno leggere e scrivere, qui ci impiegano parecchio di piu`. Naturalmente e` sempre vero il concetto che se il bambino e` bravo, viene spinto avanti sia nella scrittura sia nella lettura.
E` molto  importante seguire gli stadi di apprendimento della scrittura e della lettura e non saltare troppo avanti, perche` messi davanti a libri troppo difficili, non solo i bambini non ne capiscono i concetti, non sono neanche in grado di leggerli!
Comunque, visto che qui negli USA amano gare e competizioni di ogni genere, anche lo spelling ha la sua  gara, the Spelling Bee, resa famosa, anche da parecchi film, uno di questi era  Akeelah and the Bee del 2006 e preceduto appena qualche anno prima da Spellbound.
La competizione nazionale fa vincere un premio in denaro ( che sara` senz’altro utile per pagare l’universita`), ma chi arriva a quel punto avra` gia` superato diverse competizioni regionali sempre piu` difficili. La missione dell’organizzazione e` “ … è quello di aiutare gli studenti a migliorare la loro ortografia , aumentare il loro vocabolario , imparare concetti e sviluppare il corretto uso della lingua inglese, fatto che li aiuterà per tutta la vita .”  
Gli si deve credere? Di certo saper scrivere bene aiuta senz’altro nella vita, ma perche` farne una competizione?
A me come madre queste cose fanno venire l’orticaria. Non mi piacciono: ma non mi piacciono neanche le competizioni sportive . Sono io che sono strana, che ci volete fare!

14 commenti Aggiungi il tuo

  1. Baby1979 ha detto:

    Oggi, frustrata da una lunga sessione di scrittura in inglese che mi ha lasciato spossara, ho proprio attaccato un gran bottone agli americani del lab, chiedendogli come fosse impossibile imparare a pronunciare una lingua che non ha regole… Tipo che pronuncia pear e bear in modo diverso benché siamo scritti uguale!!

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  2. Claudia Pessarelli ha detto:

    frustrante! leggi l'articolo che allego, magari una piccola luce ti si illumina alla fine del tunnel….forse!

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  3. Elisa Trevisan ha detto:

    Dr.Seuss e' fenomenale per imparare l'inglese! L'ho consigliato anche io in un post a tutte quelle mamme che volessero intraprendere un percorso di bilinguismo! Qui in Australia iniziera' presto un programma televisivo che sono davvero curiosa di vedere: “The Great Australian spelling Bee”! Tanti bimbi parteciperanno….Pero' sono d'accordo con te Claudia, non capisco questo fatto di renderla una competizione…Lodiamo in nostri figli, anch ese non sta bene, che ci importa!!! 🙂 anche il mio e' particolarmente bravetto con lo spelling, penso che i bimbi bilingue siano favoriti nella percezione dei suoni/fonetica! 🙂 un abbraccio xoxo

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  4. Claudia Pessarelli ha detto:

    grazie, poi dicci dell'Australian spelling bee. PS: tantissima documentazione australiana sull'insegnamento dell'inglese scritto, ci tengono!

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  5. ero lucy ha detto:

    Quante cose in questo post, che bello!! Mi ha colpito la cosa di where e were, alla fine anche qui si fanno errori grammaticali, e come in italia ci sono 'sti ghost writers che scrivono tesi ed elaborati. Invece a me le gare di spelling Bee piacciono tanto. Pensa che una delle mie maggiori frustrazioni qui è non saper risolvere anagrammi o parole crociate, cosa che in italiano mi piace tantissimo fare e mi allena la testa a leggere errori. Avrò pazienza, tra qualche tempo riuscirò.

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  6. Lara Onor ha detto:

    Pear e Bear si pronunciano allo stesso modo 🙂 In IPA /pɛər/ e /bɛər/. È Dear che si pronuncia in modo diverso, e si pronuncia come Deer /dɪər/ 🙂 Anche se il suono EA spesso si pronuncia I, come in Bean /bin/, Beat /bit/, Meat /mit/, Seat /sit/, ecc. 🙂 Poi altre volte EA si pronuncia /ei/, come in Steak /steɪk/, che gli italiani pronunciano quasi sempre /stik/. Io abito in Inghilterra da tre anni e ho studiato fonetica inglese all'università, e credo che se un italiano vuole parlare un inglese decente studiare un po' di fonetica sia indispensabile, perché in inglese ci sono un sacco di suoni che in italiano non esistono.

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  7. Cecilia Costantini ha detto:

    Lara, mi hai precedeuta! Anche io – che insegno inglese – raccomando a tutti di studiare un po' di fonetica … E alla fine ci si trovano delle regole!
    I miei spagnoli impazziscono con bear, beer, bird, beard … Sono pear e beard che non si pronunciano uguali.
    Lo spelling spesso è a vantaggio dei non madrelingua perché molti madrelingua confondono gli omofoni e quindi spesso vi ritroverete scritto: I could OF done it – invece di I could HAVE done it, perché nella sua pronuncia weak of/have sono esattamente uguali, e ovviamente OFF e OF non si pronunciano allo stesso modo. Ieriho salutato i miei studenti del corso intensivo di inglese con un messaggio di 'addio' tutto scritto foneticamente. Pronunciato e capito perfettamente, dopo solo 4 settimane di fonetica (e per alcuni era la prima volta che vedevano i simboli).

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  8. Claudia Pessarelli ha detto:

    Assolutamente giustissimo quello che dite e molto interessante. Fonetica inglese ? mi piacerebbe frequentarne un corso anche se per esempio ho guardato nell'offerta dei corsi della mia uni e non viene neanche offerta…ho dubbi che venga insegnata da qualche parte.Lara hai studiato fonetica in Italia o UK?

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  9. Claudia Pessarelli ha detto:

    di sicuro! leggi i commenti lasciati da Lara e Cecilia qui sopra…quante cose interessanti!!! quanta fatica e strafalcioni negli anni….pensa solo a come si pronunciano brunch e branch…e prova a fare un branch su un brunch….ahahaha..io ho cercato… facendo ridere tutta la famiglia…pure mia figlia che allora aveva forse 5 anni

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  10. Cecilia Costantini ha detto:

    Eppure il trucco c'è, davvero si possono trovare dei 'patterns' fonetici. Io faccio analizzare tanti 'minimal pairs', dacci un'occhiata, ce ne sono liste 'bellissime' su internet. Un'application molto utile x la pronuncia è 'forvo'.

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  11. Claudia Pessarelli ha detto:

    lo faro` senz'altro! Ma come mai fanno cosi` tanti errori di scrittura anche i native speaker?

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  12. Cecilia Costantini ha detto:

    Proprio per la storia che dicevo degli omofoni … Have/of, peer/pier, pear/pair sono omofoni, si pronunciano esattamente uguali, quindi per un native speaker scrivere l'uno o l'altro è indifferente se non ci pensano … Quante volte avrai visto un there per un their? E raramente sbagliato da un non native, perché un non native, a meno che non abbia avuto ottimi prof, queste due parole le pronuncerà leggermente diverse, quando in realtà sono omofone pure quelle.

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  13. Claudia Pessarelli ha detto:

    ecco! grazie della spiegazione!

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