A cena da noi… quando?

Mi hanno sempre fatto ridere gli americani con la loro mania di avere sempre il calendario degli impegni sottomano… e sono diventata anche io così.

Ormai invitare qualcuno a cena o uscire insieme è diventato un affare di stato o meglio un puzzle complicatissimo.

In Italia siamo più “easy going”, è più facile mettersi d’accordo o spostare gli appuntamenti oppure aggiungere persone ad un gruppo o venire aggiunti.

Lo era ai miei tempi, ma lo è anche ora! Anche con gli impegni di lavoro, cenando più tardi, non è difficile incontrarsi a cena durante la settimana.

Magari non si invita a casa propria, oppure si compra qualcosa di fatto in rosticceria, ci si incontra per un aperitivo o si va a cena fuori a mangiare una pizza. Si trova il modo.

Qui invece si è ridotti a vedersi 1 giorno la settimana: il sabato. Perché per vedersi bisogna mangiare una cena. Invitare per un dopocena? Non succede.

Le giornate negli Stati Uniti iniziano prestissimo: alle 6 di mattina siamo tutti in piedi, ma andiamo a dormire anche prima. “Perché siete vecchi!” Mi direte. No, succede anche alle persone giovani. Ieri ho dato una lezione privata ad una dottoressa giovane. Abbiamo iniziato la lezione alle 16:30. Le sue parole sono state” I hope it’s not a problem having me over so late in the evening” (spero non sia un problema che io venga da te così tardi la sera). Le 16:30? Tardi?

Le ho chiesto,in italiano naturalmente, a che ora cena e a che ora va a dormire. Rispettivamente alle 19 e alle 21. Ditemi chi in Italia va a dormire a quell’ora!

E così come lei siamo un po’ tutti. Anche noi ci siamo adattati agli orari americani oppure sappiamo di avere amici che non escono se non il sabato.

Ad onor del vero qui molti escono anche il venerdì sera, ma con il fatto che si va al ristorante presto, per noi è difficile. Invitare a casa nostra cucinando tutto, impossibile. Anche quando si invita, si cena al massimo alle 19. Ed è difficilissimo che un ospite vada via dopo le 22.

Sono poche le persone con cui abbiamo la confidenza di dire: “facciamo una pasta per stare insieme”. Se non sono amici italiani si aspettano sempre una cena gourmet.

Nessuno esce la domenica. Tantissimi ristoranti sono chiusi di domenica (e dal dopo Covid anche lunedì e martedì). Essere serviti dopo le 21 impossibile.

Per carità non parlo delle città turistiche o delle metropoli! Non è così a NY o Chicago dove si può mangiare al ristorante a qualunque ora o giorno, ma anche lì, se è difficile prenotare un tavolo di venerdì o sabato, fateci caso diventa più facile la domenica.

Quanti sabati ci sono in un anno tolte le feste comandate, le vacanze, gli impegni familiari e i viaggi di lavoro? Pochi, molto pochi.

Se per sfiga ci si ammala in uno di quesì rari sabati liberi è un casino!

L’anno scorso ci è saltata la cena di Natale- che poi sarebbe dovuta essere all’inizio di dicembre- con degli amici perché lei si era ammalata e temeva fosse Covid. Una cena che era stata messa in calendario a ottobre che era l’unico sabato disponibile.

Domani avremmo dovuto vederci con cari amici, la cena salterà e tra noi e loro non riusciamo a trovare un giorno in cui ci siamo tutti.

Non è neanche facile aggiungere persone ad un gruppo o essere invitati da qualcuno se c’era già un altro gruppo di persone invitate. Sono tutti settoriali, si ha paura di non poter dare sufficiente attenzione alle persone? Non lo so.

“Vediamoci domani a cena, si dai venite anche voi che ci sono tale e tale? “ Mai successo.

Quando anni fa una mia amica americana mi aveva detto che sarebbe andata a casa per guardare il calendario e dirmi le date in cui ci saremmo potuti vedere a cena con i rispettivi mariti e mi aveva scritto date dopo 3-4 mesi, avevo riso! Non più.

Sono diventata così. Guardavo prima il calendario e non ho trovato una data in cui non ci fosse qualcosa già pianificato fino a metà novembre e poi di nuovo con il Ringraziamento si arriverà presto a Natale.

Più che la gioia di essere impegnati mi è venuta un minimo di angoscia.

Meglio che pianifichi le cene di Natale anche se è solo l’inizio di ottobre

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7 commenti Aggiungi il tuo

  1. ero Lucy ha detto:

    E pensa che è così anche a Miami, dove le giornate sono più lunghe e le cene non sono diciamo ostacolate da eventi climatici. Però se si va nei locali, i giovani escono dopocena e fanno molto tardi esattamente come in Italia. Miami è forse una delle poche città negli Stati Uniti dove i ristoranti sono aperti fino a tardi. Nella maggior parte dei posti la cucina chiude alle 8!

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    1. Anni fa eravamo andati… meglio dire avevano tentato di andare … a cena alle 20. Era estate ed il sole era ancora caldo e alto. Era domenica e la cucina era già chiusa

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    2. Moky ha detto:

      Ma se la cucina chiude alle 8 , la sera servono ai tavoli solo per due ore?

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      1. Lucy in Florida ha detto:

        Moky, questo è perché tu ragioni all’italiana 🙂 qui la cucina apre diciamo alle 10, si mangia a qualsiasi ora e poi si chiude alle 8. A Miami si va avanti per 14 ore abbondanti.

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      2. Esatto quello che dici Tiziana

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      3. I ristoranti che servono il pranzo non chiudono il pomeriggio, se invece servono per cena non sono quelli che chiudono alle 8, ma alle 9 si

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  2. Moky ha detto:

    È vero!

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