what happens in…stays in…

Image result for no violenceC’e` una pubblicita` qui negli USA che pubblicizza la citta` di Las Vegas, nota per i suoi casino` e destinazione comune per gli amanti del gioco , degli spettacoli e magari anche di altri peccatucci. La pubblicita` infatti si basa sulla trasgressione e sul fatto che Las Vegas e` una citta` dove  tutto puo` succedere, ma dove si puo` trasgredire, intanto “What happens in Vegas stays in Vegas”,tutto rimane a Las Vegas.
Rubo, per il titolo del mio post, quella pubblicita`  per parlare non di gioco, ma di violenza sessuale e di come purtroppo ancora si abbia paura di parlare e tutto rimanga nascosto.
Argomento sempre triste, scottante, ma ancora di piu` quando si tratta di stupro nei campus universitari.
Nei college americani lo stupro e` un fatto tristemente troppo frequente, ma tutto rimane nascosto tra le mura dei dormitori e molte volte non viene neanche denunciato alla polizia del campus per vergogna e paura di essere giudicati.rsa1

immagina tratta da:  http://www.hercampus.com

Quando l’anno scorso ero andata con mia figlia alle giornate di presentazione dell’universita`, in cui ci erano state raccontate tutte le cose belle e meno belle del campus e di cui avevo parlato in questo post, il poliziotto che aveva parlato della sicurezza dei ragazzi aveva detto, lasciando noi genitori con gli occhi spalancati e un sacco di paura, che 1 ogni 5 studentesse subisce un attacco fisico durante gli anni del college.
Speravo che la percentuale non fosse vera e che la polizia volesse solo scioccare tutti con questi numeri, perche` se ne parlasse con i figli ed i ragazzi cosi` imparassero a seguire delle regole di buonsenso, come non camminare da soli di notte, stare in gruppo, non accettare bevande in bicchieri o bottiglie gia` aperte, dove puo` essere stata sciolta la tristemente famosa pillola dello stupro, ma anche solo non ubriacarsi.
Invece a quanto pare il problema e`fin troppo reale.
Purtroppo delle velate e mascherate notizie di stupri erano circolate anche nella cattolicissima universita` dove insegno. Mia figlia nella sua universita` fa parte dell’associazione degli studenti che si occupano di migliorare i servizi nel campus. Si occupano davvero di una moltitudine diversa di cose: da fare approvare dei programmi di studio nuovi, a migliorare la qualita` dei cibi serviti in mensa, ma anche a migliorare la salute mentale e fisica dei ragazzi che frequentano l’universita`, leggi qui. So che lei fa parte della commissione che cerca di migliorare i servizi di salute mentale, problema che, se mi seguite, sapete quanto sia vicino al suo cuore. E la salute mentale puo` vacillare non poco se si e` subita violenza, ma e` importante denunciare e parlarne.
Poi questa mattina vedo che mia figlia ha postato un bellissimo, scioccante video di Lady Gaga. Lady Gaga ,che al di la` dei lustrini e degli eccessi, mi sembra una tipa tosta, con dei testi che vanno ascoltati e capiti, oltre la musica accattivante.
Se anche la voce di una cantante famosa e una bellissima canzone possono servire a parlare di violenza ed a aiutare anche solo una persona,ben venga!
Ecco quello che ha scritto mia figlia ed ecco il video di Lady Gaga

This is a message that needs to be shared. We can’t keep looking the other way because whichever way we look, we’ll see someone who’s gone through this. And that’s a problem. Let’s talk. Let’s listen. Let’s educate. Let’s change ( questo e` un messaggio che deve essere condiviso. Non possiamo continuare a guardare dall’altra parte, perche`, da ogni parte guardiamo vedremo qualcuno che ha passato questo.E questo e` il problema. Parliamo, ascoltiamo, educhiamo, cambiamo).

PS: Nel Febbraio 2016 questa canzone ha ricevuto l’Oscar come migliore canzone dell’anno.

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15 commenti Aggiungi il tuo

  1. Giulietta Saconney ha detto:

    anche a me i numeri hanno fatto paura…. bisogna parlarne all'infinito e insegnare ai ragazzi e alle ragazze a non superare i prorpi limiti… divertirsi è sacrosanto, ma si deve fare attenzione….
    mi chiedo se ai nostri tempi non fosse così ma se ne parlasse meno …

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  2. NonPuòEssereVero ha detto:

    Non avevo idea di questa realtà… Ho sempre immaginato i campus come posti dove tutto è perfetto,si sta benissimo e si fanno tante nuove amicie.. che cosa brutta 😦

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  3. Claudia Pessarelli ha detto:

    ai nostri tempi? ma? di certo la mia esperienza universtaria e` stata diversa. A Torino dal lunedi al venerdi: studiavo studiavo, ma nel weekend tornavo a casa e vedevo gli amici di sempre. Io a feste da sconosciuti non sono mai andata anche perche`nel mio giro di amicizie eravamo quasi tutte fuori sede e tutte in collegi dove nessun estraneo poteva entrare in camera tua! Secondo me ci si sballava anche di meno…non avendo bisogno di grandi soldi extra io ero sempre al verde, la borsa dei miei era sempre chiusa

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  4. Claudia Pessarelli ha detto:

    per carita` i campus universitari americani sono bellissimi!!! ti viene voglia di studiare li` e tornare giovane per mescolarti a quella gioventu`, ma il problema alcool ( qui essendo illegale bere fino a 21 anni, il bere e` “eccitante”) e droghe e anche la violenza sessuale, molte volte tra studenti quando le inibizioni cadono e l'alcool ottenebra la mente, e` un problema enorme!

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  5. Mamme nel Deserto ha detto:

    Sono rimasta colpita dai numeri che hai riportato, scioccante!

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  6. Claudia Pessarelli ha detto:

    numeri terribilmente veri… purtroppo

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  7. Claudia Arici ha detto:

    Non avevo idea che fosse un problema cosi grande…. davvero triste e davvero brava Lady Gaga per aver affrontato questo argomento cosi delicato e spinoso!

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  8. Claudia Pessarelli ha detto:

    davvero ed una canzone bellissima ( che il video rende comprensibile anche a chi l'inglese non lo mastica troppo bene….)

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  9. Giupy ha detto:

    Pure a me questa cosa, arrivando in USA, mi ha sconvolta. Io ho iniziato l'universita' dieci anni fa in Italia e secondo me era molto piu' sicuro, pure se vivevo da fuorisede: io e i miei amici andavamo sempre nei bar perche' non c'era il limite dei 21 anni e se c'era qualcuno troppo ubriaco erano i baristi stessi a mandarlo via o smettere di dargli da bere. A casa tornavo con le mie coinquiline e le feste erano solo di amici, non conoscevo gente al di fuori del mio giro. Qui vedo i ragazzi organizzare queste mega feste in cui bere tantissimo alcol (specie prima dei 21 perche' e' proibito) e, soprattutto, tutte queste fraternity e sorority offrono un sacco di spazi dove portare ragazze piu' o meno lucide senza essere notati… insomma, e' davvero triste e come dici bisogna parlarne tantissimo.

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  10. Claudia Pessarelli ha detto:

    Grazie per le tue considerazioni, Giupy!

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  11. Luciano ha detto:

    Che paura infinita! E cosa fanno per sconfiggere questo cancro?

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  12. Claudia Pessarelli ha detto:

    cercano di educare,ma il problema e` anche causato dall'enorme problema dell'alcool nei campus, perche` queste violenze per la maggior parte vengono perpetrate da universitari su universitari non da sconosciuti che passano di li` per caso

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  13. Faber Larsen Elkjaer ha detto:

    Wow incredibile! Il tassello “universitario” mi mancava. Grazie dell’info!

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